Collaborazioni con Enti di Ricerca
Consorzio Roma Ricerche (CRR)
Università di Roma “La Sapienza”
Della platea studentesca fanno parte oltre 30mila fuorisede, circa 7.000 iscritti di nazionalità non italiana e circa 1000 studenti Erasmus all’anno sia in entrata che in uscita. L’orientamento in entrata, il placement in uscita e l’informatizzazione sono l’orizzonte strategico in tema di servizi agli studenti. La Sapienza, grazie a 11 facoltà, 63 dipartimenti e numerosi centri di studio, raggiunge livelli di eccellenza in campi di ricerca quali l’archeologia, la fisica e l’astrofisica, le scienze umanistiche e i beni culturali, l’ambiente, le nanotecnologie, la terapia cellulare e genica, il design, l’aerospazio. L’attuale Rettorato è collegiale; accanto al rettore, operano un prorettore vicario e un gruppo di prorettori e delegati con competenze specifiche, ai quali si affiancano alcuni comitati e commissioni per la valutazione, per la programmazione strategica, per la qualità e l’integrazione delle attività, nonché per tematiche specifiche.
Università di “Roma Tre”
Sono attive 8 Facoltà e 32 dipartimenti che offrono corsi di Laurea/Laurea magistrale, Master, Corsi di perfezionamento, Dottorati di ricerca, Scuole dottorali e Scuole di specializzazione.
Nell’attuazione della nuova offerta didattica, definita in base alle esigenze di un mercato del lavoro che ha dimensione europea e internazionale, Roma Tre è pienamente impegnata nel proporre percorsi formativi che consentano di raggiungere elevati livelli di specializzazione professionale e di preparazione alla ricerca. A Roma Tre è stato introdotto il controllo della qualità dei servizi e il monitoraggio dell’organizzazione e della gestione della didattica per assicurare efficienza e favorire la motivazione di quanti lavorano e studiano nell’Ateneo. Roma Tre è una leva vitale dello sviluppo urbanistico della capitale; è un attivo centro di produzione culturale a dimensione internazionale; dedica energie e risorse all’ideazione e all’organizzazione di convegni e seminari, che sono occasioni di riflessione e di incontro con personalità di spicco nel campo della cultura, della ricerca e dell’impegno sociale e politico.
Università degli studi della Tuscia
La scelta di Viterbo quale sede dell’ Università non cade a caso, ma si ricollega strettamente alla storia e alle tradizioni culturali della città. Sembra infatti che già verso la metà del XIII secolo esistessero a Viterbo studi itineranti, presso i quali si insegnavano le discipline del trivio e del quadrivio. Nel 1969, veniva istituita la Libera Università della Tuscia, con le Facoltà di Magistero, di Economia e Commercio e Scienze Politiche, soppressa nel 1979. I ripetuti tentativi della cittadinanza di fare di Viterbo la sede di un Ateneo sono stati coronati da successo con la creazione dell’Università Statale degli Studi della Tuscia, istituita con legge n. 122 del 3 aprile 1979.
Nell’anno accademico 1980/81 é stata attivata la Facoltà di Agraria e nel 1983, la Facoltà di Lingue e Letterature straniere moderne. Nel 1987 é stata attivata la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con il corso di laurea in Scienze Biologiche, nel 1990 la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con l’omonimo corso di laurea e nell’anno accademico 1991/92, la Facoltà di Economia con il corso di laurea in Economia e Commercio. Nell’anno accademico 2002/2003 è stata attivata la Facoltà di Scienze Politiche. Le Facoltà di Agraria, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e Conservazione dei Beni Culturali hanno la propria sede in località Riello. La Facoltà Lingue e Letterature Straniere Moderne si è recentemente trasferita presso il complesso di S.Maria in Gradi. La Facoltà di Economia ha sede in Via del Paradiso (ex Convento Santa Maria del Paradiso).
In attuazione della Legge Gelmini (L.240/2010), dal 18 giugno 2011 le funzioni relative alla progettazione dell’offerta formativa nonché all’organizzazione e gestione della didattica sono state trasferite dalle Facoltà ai Dipartimenti. Le Facoltà mantengono fino al 31 ottobre 2011 le sole competenze necessarie ad assicurare la regolare conclusione dei corsi di insegnamento dell’anno accademico 2010-2011, lo svolgimento degli esami di profitto e di quelli di laurea fino alla sessione autunnale dello stesso anno accademico.
CNR
Il CNR, in un quadro di cooperazione e integrazione europea, ha il compito di svolgere, promuovere, trasferire, valutare e valorizzare ricerche nei principali settori della conoscenza. E di applicarne i risultati per lo sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese. La rete scientifica del CNR è composta da oltre 100 Istituti, articolati in 7 Dipartimenti, con circa 8.000 dipendenti. Le dimensioni, l’articolazione e la diffusione su tutto il territorio nazionale fanno del CNR il più grande Ente di ricerca italiano, caratterizzato da un elevato grado di multidisciplinarietà che lo distingue da tutti gli altri Enti, e uno dei maggiori a livello internazionale.
Centro sviluppo materiali
La capacità d intervento del CSM copre l’intera filiera dell’innovazione: dalla ricerca fondamentale orientata (proprietà fisi-che, chimiche e meccani-che, nuove leghe, rivestimenti innovativi, ecc), alla progettazione, all’ingegnerizzazione ed al processing (su scala pilota, dimostrativa ed industriale), alla realizzazione di serie prototipali, all’automazione e controllo di processo/impianto, alle problematiche di realizzazione, affidabilità e sicurezza di componenti e strutture, alle tematiche ambientali e di riciclo dei materiali. I principali settori industriali di intervento del CSM sono:
- Siderurgico e metallurgico, produzione ed impiantistica collegata;
- Grandi utilizzatori di materiali quali i settori petrolio e gas, produzione e distribuzione di acqua ed energia, trasporti, aerospaziale e difesa costruzioni ed infrastrutture;
- Settori innovativi diversificati, anche PMI, quali meccanica (nella più ampia accezione), stampistica, motoristica, impiantistica alimentare, packaging, biomedicale, edilizia, beni culturali;
- Ambiente ed energia, per il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti industriali e/o urbani, la costruzione di impianti ecologici, la bonifica di ex siti industriali, tecnologie e soluzioni per il riciclo dei materiali.
Oltre alle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione, il CSM è in grado di offrire servizi tecnologici e consulenza (testing, qualificazione materiali e componenti, ecc) e servizi ausiliari (project financing, alta formazione, brevetti, ecc.)